Il tempo dell’Avvento, ha preso il suo ritmo, dentro i percorsi della catechesi. Aiutando i ragazzi a sentire questo periodo, come un occasione speciale, un momento diverso da altri tempi. Parlare di Avvento, significa ritornare a gustare l’avvicinarsi del Natale. Un attesa gioiosa, carica di emozione, proprio come questo tempo pre natalizio stà caricando la nostra comunità.
Il Vangeli di queste domeniche, per la nostra comunità, ci riportano ad una rinnovata scoperta della fede, fatta di piccoli gesti, di un cuore che palpita e attende con desiderio. Incontri che cambiano, trasformano, rendono nuovo. Soprattutto INCONTRO decisivo! Che lascia il segno ad una condivisione fraterna. Segna in modo nuovo la fede personale e quella comunitaria.
Il Signore, passa! Cammina sulle strade di oggi, per sanare, per renderci consapevoli che Lui c’è, ed è sempre disponibile a restare con noi. E’ Lui che viene, non dobbiamo incamminarci noi, non ci chiede neppure di cercarlo. L’unica difficoltà è quella di riconoscerLo, al Suo passaggio. Richiede di essere pronti, sempre pronti, ma arriva Lui. Si scomoda e viene verso di noi. Resta tuttavia un dettaglio importante. Le nostre attese rischiano di restare deluse. Perché noi cerchiamo soluzioni ai nostri problemi, vorremmo qualcuno che ci faccia avere soldi, lavoro, salute, successo, che guarisca le malattie e magari ci renda immortali.
Come il lebbroso della prima domenica d’Avvento ci è chiesto di passare da un bisogno fisico, troppo umano, seppur necessario ad un riconoscimento autentico e inalienabile del Suo passaggio. Il passo non è immediato, non è di facile portata, ma stiamo cercando, stiamo camminano. Questo è il tratto importante, Avvento come ricerca, Avvento come possibilità di ridisegnare la nostra vita dentro la vita di Dio.